Chiesa di S. Maria della Quercia dei Macellai - Rome, Metropolitan City of Rome Capital

Michele Soldovieri

Siamo in piazza Capo di ferro, razionalmente ordinata a seguito della risistemazione urbanistica novecentesca, che ha relegato la chiesa del Raguzzini in un angolo, privandola della sua cornice originaria, fatta degli attigui caseggiati che le conferivano un'unicita' architettonica straordinaria.
Per chi conosce i Burro' di Sant'Ignazio e la chiesa di San Gallicano a Trastevere, la facciata di Santa Maria della Quercia appare un loro parente strettissimo anche se allo sguardo del profano la stessa potrebbe sembrare un mobile settecentesco.
Un campanile a vela, a due luci centinate, seminascosto tra la facciata della chiesa e il palazzo della confraternita dei macellai sta lì a voler affermare che le campane son pronte a suonare.
Santa Maria della quercia è uno dei migliori lasciti dell'architettura settecentesca romana, di cui il Raguzzini fu uno dei rappresentanti maggiormente preclari.
Più volte restaurata, a partire dal 1864 a cura del Busiri Vici che ci ha consegnato l'aspetto architettonico che vediamo adesso, nel 1928 e nel 1962 è stata oggetto di lavori di ripristino dell'originario decoro funzionale e ne è stata apposta la cancellata protettiva.
L'interno, a croce greca, splende nell'altare maggiore con l'immagine mistica della cinquecentesca Madonna con bambino di autore ignoto, incastonata all'interno di una cornice centinata dorata e si riflette nei due altari laterali rispettivamente adornati con una drammatica crocifissione realizzata dall'Evangelisti ed un etereo ed umano battesimo del Cristo attribuito al lunigianese Barbieri.
L'edificio appartiene alla Confraternita dei macellai, dai quali venne eretto e che la Madonna della quercia protegge.
Un rilievo della Madonna della quercia in legno dorato e policromato del cinquecento, che tiene il bambino benedicente fa bella mostra di sé all'interno della chiesa.
Se si alza lo sguardo in alto, si può ammirare la piccola cupola senza tamburo che poggia su quattro grandi arcate.
Ma è nella sacristia che la meraviglia degli arredi conferisce stupore allo sguardo del visitatore.
Sulla parete sinistra sono sistemati, ai rispettivi lati di una splendida cassettiera in legno settecentesca con timpano dorato spezzato, al cui centro è situato un minuscola custodia contenente una tegola con l'effigie della Madonna della quercia, due inginocchiatoi, il primo dei quali con la parte superiore adornata con uno splendido dipinto di ignoto romano, raffigurante la Madonna con bambino e la committente in preghiera l'altro con l'effigie di San Francesco in estasi e il committente in preghiera.
Sulla parete frontale una delicatissima e coloratissima annunciazione ambientata all'interno di una stanza rettangolare conferisce una soavissima misticita' al luogo.
La parete destra è impreziosita da un massiccio armadio in noce, ingentilito dalla presenza di due splendide tele ai suoi lati.
Il soffitto a lunette è adornato da una tela rettangolare settecentesca di ignoto romano, raffigurante la Madonna con bambino e Santi.
L'ecce homo, Sant'Anna e Maria Vergine, l'estasi di un santo domenicano, il San Carlo Borromeo, la Sacra famiglia con San Giovannino e la movimentatissima scena di interno, costituiscono unitamente agli altri già elencati una raccolta di dipinti che potrebbe far parte di una istituenda pinacoteca di Santa Maria della quercia.
Si fa per uscire e dopo un rapido sguardo alla nicchia che contiene il mattone della porta santa della basilica vaticana del giubileo del 2000, donato alla confraternita dei macellai, non si può non rimanere estasiati dalla magnifica cantoria barocca ideata dal Raguzzini, che trasmette una sensazione di sazietà per gli occhi con la balaustra tutta dorata.

Domenico Pellegrino

Magnifica piccola chiesa addossata ad un angolo di piazza della Quercia. Deve il suo nome all' effigie della omonima Madonna portata a Roma dai macellai della Tuscia.
Accanto alla chiesa sorge la sede dell'Università dei macellai, ordine risalente al 1300

Roberto Cecchini

Quello che si visita e si recensisce è la bella chiesetta non la benemerita confraternita che la gestisce... Così è giusto e così dovrebbe essere, anche perché quella che apparentemente sembra una piccola chiesa ricavata in un angolo è invece un raro esempio di rococò che deriva dal rifacimento di un edificio precedente che a sua volta sorse su un precedente insediamento religioso medievale dedicato a San Nicola. Deve il suo nome all'effige che qui venne portata da Viterbo (da una comunità di viterbesi residenti nella capitale e per lo più dediti al commercio di carne) e che è presente sia nellaltare maggiore sia in un piccolo affresco sulla facciata. Una particolarità risiede proprio in quest'ultima che appare bombata e riesce a risaltare nonostante sia all'angolo della piazzetta l'interno a croce greca è più spazioso di quanto si possa immaginare. Non spesso aperta e quando aperta per le funzioni non visitabile ma comunque merita almeno un'occhiata meno distratta, magari da sotto ammirando lo slancio verso il cielo della facciata. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi

Ivano Stipa

La Chiesa di S. Maria della Quercia sorge sul luogo della medievale San Nicolò de Curte.
All'inizio del 1500 Papa Giulio II della Rovere, concesse ai viterbesi di portarvi il culto della Madonna della Quercia, da cui la chiesa prese il nome.
Sull'altare maggiore si può ammirare l'immagine della Madonna della Quercia,
Ancora oggi è la chiesa dei macellai di Roma e la Madonna della Quercia è la loro protettrice.

Entrata gratuita

Stefano Manzo

La Chiesa di S. Maria della Quercia dei Macellai, si trova nel centro storico di Roma, Rione VII (Regola) in Piazza della Quercia.

L’attuale edificio, ricostruito su uno precedente, venne commissionato nel 1727 dal Papa Clemente VII e progettato dall’architetto napoletano Filippo Raguzzini (1690 – 1771) in stile rococò poi ultimato da un altro architetto nel 1731.

La Chiesa da secoli è gestita dalla Confraternita dei Macellai.

La Facciata risulta alta e stretta con una particolare forma convessa.

Si sviluppa su due ordini, suddivisi mediante un marcapiano aggettante e mistilineo.

Il primo ordine si presenta tripartito mediante particolari paraste con capitelli, con al centro un monumentale portale ligneo a cassettoni.

Il secondo ordine di uguale larghezza e altezza inferiore, tripartito allo stesso modo del primo piano. Al centro si trova una grande finestra vetrata.

Come fastigio è presente un frontone curvilineo sormonto da una artistica croce metallica.

Un piccolo sagrato è delimitato da una cancellata metallica.

L’interno si presenta con una pianta assimilabile alla croce greca, con un’unica navata, con una cupola con l’oculo e tre cappelle.

Il presbiterio è delimitato da una balaustra in marmo policromo, chiuso da un cancelletto ligneo intagliato; sul fondo vi è l’abside a forma semiesagonale e nella mostra d’altare spicca la Pala la quale raffigura l'immagine della Madonna della Quercia di Viterbo.

Il dipinto è racchiuso da una bella cornice lignea dorata, dove alla base sono posti oltre una quercia anche un montone e un bue simboli dell’arte dei macellai.

Sulla Controfacciata in alto è presente una bellissima Cantoria finemente lavorata e completamente dorata

Monica Dulbecco

CHIESA SANTA MARIA DELLA QUERCIA

La Chiesa di Santa Maria della Quercia è situata nella piazza omonima, del Rione Regola a Roma. In origine, la chiesa si chiamava S. Niccolò de Curte, poiché era una proprietà della casata nobiliare degli Orsini.
Nel 1507, il Papa Giulio II la concesse ai venditori di bestiami maremmani, (tra cui vi erano dei macellai) che le attribuirono il nome attuale. Oggi, un albero si trova nella piazza, difronte la chiesa, come in passato.

Nel 1532, il Papa Clemente VII affidò la chiesa alla Corporazione dei Macellai.
Nel lontano Medioevo iniziò la storia della chiesa, il cui fascino è rimasto immutato.
Domenica 11 aprile 2021, dopo la Santa Messa si è svolta la presentazione del libro:
"Sotto la quercia, parole di speranza", per non arrendersi alla notte.
L'autore del libro è Monsignor Francesco Viscome, Prelato Uditore, Giudice della Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano.

Ho apprezzato le parole di speranza di Monsignor Viscome. Il suo messaggio esorta a non arrendersi e a fronteggiare le avversità senza perdersi d'animo.
Il ramo della quercia è simbolo di forza e coraggio.

Maurizio Faraone

Sulla facciata dell'edificio che ospita la "Confraternita di Santa Maria della Quercia dei Macellai di Roma", la cui entrata è al civico 27 della piazza, è possibile vedere un’edicola sacra costituita da un medaglione ovale all'interno del quale vi è un'immagine detta "Madonna della Quercia".

L'affresco, infatti, raffigura la Vergine Maria, con il Bambino in braccio, che si staglia tra i rami frondosi di una quercia.

La cornice del medaglione, decorata da una corona di foglie anch’esse di quercia e graziosamente adornata da poche piccole ghiande, è sormontata da un fiocco.

Purtroppo, la parte inferiore dell'affresco sembra irrimediabilmente perduta.

Carlo Carlevale

Chiesa di culto cattolico in Roma nel rione Regola, nella piazza omonima. Stile architettonico rococò, edificata in appena cinque anni nel XVIII secolo.
Consacrata il 1738. Titolare è Maria. E' la chiesa dei macellai di Roma. La chiesa ha un attico con giardino sul tetto.